Una Sarduzza al Parco

La Therreo, organizzatrice del Sarduzza Fest, ha deciso di riservare un’ulteriore sorpresa per tutte le piccole sarduzze che hanno partecipato al concorso ed alle loro famiglie. Si è tenuta sabato 30 ottobrel’evento “UNA SARDUZZA AL PARCO”, una visita guidata all’interno del Parco Archeologico di Selinunte. Il folto gruppo di studenti ha avuto l’occasione di poter visitare gratuitamente il Parco, a bordo del Trenino elettrico che ha proceduto ad accompagnarli alla scoperta della civiltà degli antichi selinuntini, con la presenza di una guida turistica accreditata che ha raccontato la storia millenaria delle vestigia selinuntine. Va precisato che, anche nel rispetto delle norme per bloccare la diffusione del Covid, la manifestazione era riservata a tutti coloro che hanno partecipato al concorso che potranno essere accompagnati da un genitore.

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Domenica 31 la diretta dei Cooking

Uno dei momenti più attesi e affascinanti del SarduzzaFEST sta per arrivare: nella giornata di Domenica 31, sull’emittente TeleSUD (Ch 118 e 518 del DDT) verranno trasmessi i cooking show realizzati dalle nostre amiche nell’ambito del ricettario del SarduzzaFEST: 5 ricette che propongono ed esaltano il ruolo della Sarduzza di Selinunte come eccellenza del pescato locale e regina di piatti classici e gourmet.

Questa la scaletta di Domenica 31 Ottobre.
Ore 13:00) “Millefoglie di sarde con verdure scottate e salsa agli agrumi”, proposta dal Prof. G. Caruso e Maria Concetta Fantasia
Ore 15:00)  “Sarduzza in Lattina”, proposta dal maestro cuciniere Peppe Giuffrè
Ore 19:00)  “Polpette di Sarde di Selinunte”, realizzata da Giovanna Falco
Ore 20:30)  “Tartare di Sarduzza di Selinunte”, realizzata da Caterina Coppola
Ore 22:00)  “Sarduzza di Sarduzze di Selinunte” realizzata da Vita Galfano

La diretta può anche essere seguita online al seguente link:
https://www.telesudweb.it

Open Restaurant Casa Mia

Continuano le serate Open Resaurant della III Edizionedel SarduzzaFEST: Venerdì 22 Ottobre è stato il turno della trattoria “Casa Mia” di Marinella di Selinunte, il cui staff ha proposto un menù degustazione, ovviamente a base di sarduzza di Marinella di Selinunte in cui i sapori classici si mischiavano con le rivisitazioni in chiave moderna di piatti che hanno stupito i commensali.

Questa la proposta gastronomica presentata durante la serata:
menù degustazione a base di Sarduzza Selinuntina
Antipasto:
Bruschetta con crema di sardina al limone, Sarde allinguate con crema di menta, Polpettina di sarde con crema di cipolla di Partanna in agrodolce.
Primo:
Busiate con broccoletto, sarde uvetta sultanina.
Secondo:
Sarde a beccafico alla Catanese con contorno di patate prezzemolate.
Dolce:
Cassatella di ricotta.

Il prossimo appuntamento, l’ultimo in programma per questa edizione, è per la serata Open Restaurant di Venerdì 29 Ottobre 2021 ore 20:30, presso il Ristorante “La ROSA” di Marinella di Selinunte: possibilità di prenotare la propria partecipazione, o acquistare direttamente il ticket di accesso, sul sito www.sarduzzafest.it, sezione eventi.
Vi aspettiamo.

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Speciale Serata Open Restaurant "Casa Mia"

Open Restaurant Athena

Continuano le serate Open Restaurant promosse nel corso della III Edizione del SarduzzaFEST: protagonista della serata di Venerdì 15 Ottobre il ristorante “Athena” di Marinella di Selinunte, che ha proposto, grazie allo chef Manuel Schifano, un menù degustazione che combinava sapientemente tradizione e innovazione della tradizione gastronomica della marineria di Selinunte.

Sono stati infatti proposti in degustazione:
Antipasto:
Involtino di sarde al limone e sarde e beccafico coroccanti
Primo:
Pasta con le sarde in bianco.
Secondo:
Sarde a ” lu spito” con matarocco di pomodoro.

Il prossimo appuntamento è per la serata Open Restaurant di Venerdì prossimo, 22 oOttobre 2021 ore 20:30, presso la trattoira “Casa MIa” di Marinella di Selinunte: possibilità di prenotare la propria partecipazione, o acquistare direttamente il ticket di accesso, sul sito www.sarduzzafest.it, sezione eventi.
Vi aspettiamo.

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Speciale Serata Open Restaurant "Athena"

Ricetta Ist. Alberghiero) Millefoglie di Sarde

Ricetta Ist. Alberghiero) Millefoglie di Sarde

Gr. 800 Sarduzze fresche
Gr. 500 Arance rosse di Sicilia I.G.P
Gr. 500 Vastedda del Belice D.O.P.
Gr. 200 Patate novelle
Gr. 200 Brassica frutticulosa
Gr. 150 Olio di Oliva E.V.O
Gr. 150 Mollica di pane fresco di Perciasacchi
Gr. 120 Broccoletti verdi

Gr. 120 Cipolla rossa di Partanna
Gr. 100 Pomodorino pizzutello
Nr. 1 Mazzetto di finocchietto fresco
Gr. 60 Pecorino stagionato D.O.P
Gr. 50 Capperi delle Egadi sottosale
Gr. 30 Aglio rosso di Nubia
Nr. 1 Zeste di arancia grattugiata

Squamare, eviscerare decapare e sfilettare le sardine,  metterle a scolare dopo averle leggermente salate, a parte tagliare a julienne una cipolla rossa che stufarla in padella aggiungendo alla fine i capperi dissalati.

A parte pulire lavare e lessare il finocchietto selvatico e tagliarlo finemente, pulire e tagliare il pomodorino pizzutello di Trapani, pestare nel mortaio l’aglio rosso di Nubia e  saltarlo in padella con la mollica del pane di “perciasacchi” per conferire a quest’ultimo l’aroma, una volta rosolata la mollica farla raffreddata e unirvi scorza di arancia e di limone grattugiata finemente.

A parte tagliare a fettine sottili la vastedda e iniziare a comporre il piatto utilizzando un coppapasta rettangolare sovrapponendo uno strato di sardina ad uno strato di mollica aromatizzata, la cipolla con i capperi, il finocchietto, il pomodoro e le fettine di formaggio fino ad ottenere il tortino multistrato.

Cucinare nel forno ventilato per 7 minuti a 175°C e poi impiattare con le patate tagliate a “nocciola” e cotte al forno, le carote tornite al vapore e la brassica frutticulosa saltata in padella.

Completare il piatto con una salsa di agrumi ottenuta addensando sul fuoco con un velo di amido di mais, aggiungere al piatto finito una veletta di pane perciasacchi tostata in forno e infine un tronco di cono fatto con lo stesso vino in abbinamento gelatificato con agar agar in modo da permettere al commensale di poter associare del vino al cucchiaio al piatto di sarde e formaggio ricco di profumi e sapori decisamente importanti in modo da pulire il palato. 

Questo piatto nasce dall’idea di valorizzare un pesce cosiddetto povero come la sarduzza di Selinunte, una tipologia di sarda di misura modesta ma dalle caratteristiche organolettiche eccellenti, infatti grazie al nutrimento che trova nelle acque antistanti l’altica città della Magna Grecia questo pesce già di suo ricco di acidi grassi insaturi e omega 3 risulta essere particolarmente pregiato, saporito e salutare, l’idea era quella di associare le sarduzze con uno dei prodotti caseari della zona che risulte essere un unicum a livello mondiale, ovvero un formaggio a pasta cruda filata fatto con latte di pecora, ricco di probiotici, fermenti e dal sapore leggermente acido che si sposa in modo eccellente col grasso della sarda e la sua dolcezza.

Nel piatto si è voluto omaggiare la propria terra e quindi si sono inseriti i capperi delle Egadi, la cipolla rossa di Partanna, le erbette spontanee delle colline belicine e per arricchire di carboidrati la mollica tostata di un pane antico cotto a pietra e fatto con lievito madre e farina grano della cultivar “perciasacchi” che appartiene alla famiglia del triticum durum Khorasan da cui deriva anche il Kamut, si sono aggiunte delle verdure di stagione tra cui la brassica frutticulosa e si è servito il piatto con una salsa di arance e limoni per dare un profumo persistente e gradevole al piatto.

Un piatto indiscutibilmente buono, ricco di profumi, colori e sapori della Sicilia ma soprattutto un piatto sano dalle spiccate caratteristiche salutistiche, un vero toccasana per il bioma umano e alleato del cuore.

Presentate le ricette della III Edizione

Le ricette della tradizione della marineria Selinuntina sono le vere protagoniste del SarduzzaFest: in ognuna delle tre edizioni del progetto si è seguito un percorso di ricerca e riscoperta delle tradizioni culinarie locali mediante il coinvolgimento di chef, massaie, amanti della cucina che custodissero i segreti di gustosi piatti a base di sarduzza Selinuntina.

Anche in questa edizione si è seguito lo stesso iter dell’anno scorso: abbiamo trovato, motivato e coinvolto delle gentilissime signore del territorio, che da anni tramandano i saperi di una cucina antica e ne tramandano la conoscenza.

Siamo andati a casa di queste amiche, abbiamo scritto ingredienti, preparazioni e curiosità di queste ricette che rappresenteranno il cuore anche di questa terza edizione del SarduzzaFEST: abbiamo quindi realizzato 4 videotutorial, uno per ciascuna ricetta, tramite cui ve le presentiamo e vi sveliamo i segreti per la preparazione di quattro succulente ricette a base di sarde.

Nella giornata di Lunedì 11 Ottobre 2021, alle ore 17:00 è andata in onda una diretta Facebook in cui queste ricette sono state presentate al pubblico; si tratta di:
– Ricetta #1) Sarduzza di Sarduzza (realizzata da Vita Galfano)
– Ricetta #2) Tartare di Sarduzza di Selinunte (realizzata da Caterina Cappello)
– Ricetta #3) Polpette di Sarde di Selinunte (realizzata da Giovanna Falco)
– Ricetta #4) Millefoglie di Sarduzza di Selinunte (realizzata da dagli allievi dell’Ist. Alberghiero V. Titone di Castelvetrano, Nicola Vitale ed Elisabetta Scirè).
In studio Alessandro Quarrato, Caterina Coppola e Lina Stabile.
Tutti i videotutorial sono visionabili sul sito, alla sezione ricette: qui troverete anche le proposte gastronomiche a base di sarduzza di Selinunte degli anni passati, oltre che al ricettario che li racchiude tutte.

Buon appetito!

Diretta FB di presentazione del ricettario della III Edizione

Open Restaurant Baraonda

Al via gli Open Restaurant della III Edizione del SarduzzaFEST: protagonista il ristorante “Baraonda” di Marinella di Selinunte, che ha proposto un gustosissimo menù a base di sarduzze di Selinunte.

Il menù ha proposto in degustazione:
Antipasto
Involtino di sarde a beccafico.
Primo
Cous Cous di sarde.
Secondo
Sformato di sarde alla Selinuntina.

In abbinamento l’olio novello della Nocellara del Belice (DOP) proposto in degustazione dalla condotta Slow Food di Castelvetrano.
Il prossimo appuntamento è per la serata Open Restaurant di Venerdì prossimo, 15 oOttobre 2021 ore 20:30, presso il ristorante Athena di Marinella di Selinunte: possibilità di prenotare la propria partecipazione, o acquistare direttamente il ticket di accesso, sul sito www.sarduzzafest.it, sezione eventi.
Vi aspettiamo.

Photogallery dell'Evento: Open Restaurant "Baraonda"


Speciale Serata Open Restaurant

Ricetta#4) Millefoglie di Sarduzza di Selinunte

Ricetta#4) Millefoglie di Sarduzza di Selinunte

Cuoco: NICOLA VITALE
Cuoco: ELISABETTA SCIRE’

Difficoltà

Tempo

Costo

12 Filetti di Sarduzza di Selinunte
150 gr di Semola di Grano duro
Sale e Olio Nocellara del Belice (q.b)
Gr 300 di Cipolla di Partanna
Ml 50 di Aceto di vino bianco
1 Cucchiaio di Zucchero
Gr. 40 di Capperi di Pantelleria sotto sale
4 Limoni
Gr. 150 di Farina di Perciasacchi bio molita a pietra
Gr. 2 di Lievito di birra
Sesamo (q.b)
Gr. 100 di Canestrato siciliano semi stagionato
Ml 300 di Latte
Zafferano ericino (q.b)

Preparazione del filetto di sardina selinuntina.
Lavare e diliscare le sardine ricavandone un filetto per sardina;
Asciugare con carta assorbente, infarinare e friggere in olio Nocellara del Belice per qualche minuto, salare a fine cottura.

Cipolla in agrodolce.
Sbucciare le cipolle, sciacquare e tagliare a spicchi non molto sottili.
Sciacquare i capperi per eliminare il sale in eccesso
In padella, riscaldare un filo d’olio;
Aggiungere la cipolla e far rosolare a fiamma moderata per una decina di minuti;
Aggiungere i capperi dissalati e fare insaporire;
Aggiungere l’aceto e lo zucchero, lasciar cuocere un’altra decina di minuti per farlo sfumare, poi spegnere la fiamma.

Zeste di limoni caramellate.
Lavare accuratamente i limoni, con l’apposito peeler incidere la buccia del limone, solo la parte esterna ricavando le zeste, escludendo la parte bianca sottostante in quanto nella cottura risulterebbe amara;
In un tegamino inserire l’acqua, lo zucchero e le zeste, lasciare caramellare;
Con le apposite pinzette, adagiare le zeste sulla carta da forno e farli raffreddare.

Croccante di Perciasacchi al sesamo.
In una ciotola mettere la farina, il lievito, lo zucchero, l’acqua ed iniziare ad impastare, successivamente aggiungere il sale e continuare ad impastare fino ad ottenere un panetto liscio ed omogeneo;
Lasciare lievitare un paio d’ore, nel forno spento, con la sola luce accesa;
Una volta lievitato, stendere l’impasto con un mattarello su una spianatoia ricavando una sfoglia sottile, tagliarla dando delle forme triangolari;
Inumidire con l’acqua le due superfici e cospargerli di sesamo;
Adagiare su uno stampo per ciambella, capovolto, cuocere in forno a 180°C per circa 10 minuti.

Fonduta di canestrato.
In un pentolino portare ad ebollizione il latte, togliere dal fuoco, inserire il canestrato grattugiato, amalgamare il tutto con una frusta, riportarlo sul fuoco per qualche minuto fino ad ottenere un crema liscia ed omogenea. Se ci si accorge della presenza di grumi, frullate con un minipimer ad immersione.
Con un colino a maglie strette filtrare il composto e dividere la fonduta in due piccole ciotole.
Una lasciarla in purezza (bianca) e nell’altra aggiungere lo zafferano, mescolando fino ad ottenete il tipico colore giallo zafferano.

Le Sarduzze con cipolla in agrodolce, un piatto dalle origini molto antiche, quando, per conservare il pesce, fu ideata per l’appunto questa “salsa agrodolce”.
Essa veniva messa in una terrina e tra uno strato e l’altro di pesce, ne veniva sistemato un altro di cipolle cotte in padella a fuoco basso con aggiunta di aceto di vino e zucchero, proprio a formare una millefoglie.
L’aggiunta della cipolla in agrodolce era legata alla conservazione della sarduzza per più giorni e all’eliminazione dei batteri che, in assenza di refrigeratori, portavano al deterioramento del cibo.

Ricetta#3) Polpette di Sarde di Selinunte

Ricetta#3) Polpette di Sarde di Selinunte

Cuoco: GIOVANNA FALCO

Difficoltà

Tempo

Costo

500 g. di sarde
4 cucchiai di pangrattato
1 uovo
1 mazzetto di finocchietto selvatico
30 g. di uvetta passolina
20 g. di pinoli
1 cucchiaio di prezzemolo
1 cipolla
2 bicchieri di salsa di pomodoro
Sale e pepe
Olio evo per friggere

Delicate le sarde e lavatele con cura.

Sciacquate il finocchietto e mettetelo in una pentola colma d’acqua bollente e salata: non appena comincerà il bollore, scolatelo e lasciatelo raffreddare.

Prendente le sarde e il finocchietto e riduceteli a pezzetti e uniteli quindi agli altri ingredienti.

In una ciotola aggiungete alle sarde e al finocchietto il pangrattato, il prezzemolo, il sale e il pepe e l’uovo intero; amalgamate il tutto e lasciate riposare per mezz’ora in frigo.

Realizzate quindi delle polpette con il composto sopra descritto, e friggetele in abbondante olio caldo.

Le polpette così realizzate possono essere accompagnate con diverse preparazioni: pesto ai pistacchi, alla trapanese oppure su vellutata di Vastedda del Belice.

Le polpette sono un piatto d’origine italiana che viene preparato solitamente a base di carne, verdure o pesce uniti ad aromi, spezie e le immancabili uova, che servono da legante.
Una ricetta con migliaia di sfumature che sono solo frutto di ingredienti a disposizione uniti a una spiccata fantasia, oltre che la necessità di riciclare il cibo.
Si, perché le polpette sono anche una ricetta di recupero: non c’è nulla che non possa essere ridotto in polpette, persino le bucce di patate.
E se sono mille i modi di fare l’impasto, decine sono i modi di cuocerle, anche in padella non fritte.

Ricetta#2) Tartare di Sarduzza di Selinunte

Ricetta#2) Tartare di Sarduzza di Selinunte

Cuoco: CATERINA COPPOLA

Difficoltà

Tempo

Costo

20 sarduzze di selinunte da abbattere
4 limoni di cui useremo il succo
1 rametto di finocchietto selvatico
200 gr di pangrattato
100 gr di mandorle
2 cucchiaio di patè di pomodoro secco (facoltataivo)
4 fettine di pane tostato
1 arancia da affettare
Sale e Pepe (q.b.)
Olio evo
Ingredienti per la marinatura:
5 cucchiai di succo di limone
2 cucchiai di salsa di soia
3 cucchiai di aceto
2 pizzichi di zucchero

Mettere in un contenitore zucchero, aceto, limone salsa di soia e miscelare il tutto.

Deliscare le sarduzze privandole della pinna e della coda e tagliuzzatele; mettetele quindi nella marinatura preparata per almeno 4-5 ore.
Scolarle per bene e condire con sale, pepe e olio, e aggiungere qualche filaccetto di finocchietto selvatico.
Lasciare il tutto a riposare per i tempi di preparazione delle tre lavorazioni.

Frulliamo la mollica del pane di un giorno prima (o acquistiamo quella già pronta) e mettiamola in padella con un filo d’olio d’extra vergine di oliva di nocellara del Belice, un pizzico di sale, uno spicchio d’aglio intero (facoltativo) qualche puntina di finocchietto selvatico e miscelare fino a far dorare la mollica. Appena sarà ben dorata, mettiamola da parte.

Pulire le mandorle e tostarle in una padella antiaderente fino a quando non saranno pronte per essere tritate.

Affettare l’arancia e il pane in fettine sottili: mettere le fettine a tostare in padella.

Per impiantare usare un coppapasta del diametro di 8 cm circa, metterlo su piatto da portata e riempirlo con la tartare di sarduzze che avevamo marinato precedentemente, spolveriamo sopra la mollica “atturrata” e le mandorle tostate. Guarniamo il piatto con le fettine di arancia, le fettine di pane tostato, qualche rametto di finocchietto, un baffo di patè di pomodoro secco e un baffo di marmellata di fichi.
Condire il piatto con un filo di olio extravergine di oliva nocellara del Belice.

La tartàre (in italiano tàrtara) è una preparazione di carne o pesce crudo tritati finemente, con il tritacarne o, meglio, al coltello, a cui si possono aggiungere condimenti o salse, come cipolla, capperi, succo di limone, aceto balsamico, tuorlo d’uovo.

La tartare di carne risale ai tempi dei tartari:  popolo nomade e guerriero abituato a galoppare per molti chilometri, per sostentarsi durante i viaggi usavano mettere della carne cruda tra il dorso e la sella del cavallo. In questo modo, durante le cavalcate, la carne veniva macinata e battuta ed era quindi pronta per il consumo immediato.

Oggi la tartare è un piatto gourmet, per veri intenditori e per palati raffinati.