PER L’IMPASTO:
1 Kg Riso Roma
20 gr Sale marino di Trapani
5 gr Zafferano o curcuma
70 gr Caciocavallo ragusano D.O.P.
50 gr Burro
40 gr Nero di seppia
1750 gr Acqua
PER IL RIPIENO:
10 gr Olio EVO Nocellara del Belice
1,5 Kg Sarde fresche di Selinunte
150 gr Concentrato pomodoro
1 Kg Finocchietto selvatico
5 gr Aglio rosso di Nubia
100 gr Cipolla rossa
100 gr Pecorino nero di Sicilia D.O.P.
500 gr Vastedda del Belice D.O.P.
0,5 lt Latte intero
1 Kg Pangrattato
300 gr Farina di maiorca di tipo 0
Cuocere il riso nell’acqua salata. A fine cottura aggiungere il burro, il nero di seppia, il formaggio e far raffreddare.
A parte in una casseruola rosolare la cipolla, l’aglio, il finocchietto precedentemente pulito lavato lessato in acqua senza sale e tritato finemente. Aggiungere la sarde precedentemente squamate, eviscerate sfilettate e tritate, il concentrato e far cuocere fino ad arrivare ad una consistenza di un sugo asciutto. Far raffreddare.
Dividere il riso in venti porzioni, con l’aiuto delle mani bagnate creare delle sfere e farcirle con il ripieno di sarde di Selinunte. Ottenute le sfere, passarle in una pastella di acqua e farina e successivamente impanarle col pangrattato e friggerle in abbondante olio EVO ad una temperatura di circa 170 ° C per alcuni minuti.
Questa ricetta rappresenta il frutto della costante attività di ricerca e sperimentazione posta in essere dai docenti e dagli alunni dell’Istituto Professionale di Stato per l’Enogastronomia e l’ospitalità alberghiera “Virgilio Titone” che ringraziamo per aver concesso l’autorizzazione alla pubblicazione”.