Ricetta#2) Sarde a Beccafico

Sarde
Prezzemolo
Aglio
Pecorino grattugiato
Pangrattato finissimo
Origano
Vino bianco secco
Farina bianca
Olio per friggere
Sale

In una ciotola amalgamare il trito di prezzemolo e aglio con il pangrattato, un pizzico di origano, l’olio sufficiente per legare l’impasto pulite, aprire e diliscare le sarde, lavatele asciugatele, poi immergetele ad una ad auna brevemente nel vino bianco.

Scolatele e disponetele, con la parte aperta verso l’alto, su un comodo piano da lavoro. 

Spalmate metà dei pesci con un abbondante strato del ripieno, chiudete a sandwich con l’altra ,età dei pesci facendo ben aderire le parti sovrapposte. 

Passate ciascun sandwich nella farina bianca, quindi con molta cura perché non si aprano trasferiteli tutti nella padella con l’olio bollente e friggeteli a fuoco sostenuto. 

Togliete le sarde dalla padella con ina paletta forata fatele scolare su un foglio di carata assorbente salatale e servitele calde accompagnandole se lo desiderate con li sugo di pomodoro.

Il piatto è un omaggio all’uccelletto buongustaio, il beccafico appunto, ghiottissimo di fichi maturi.
A Palermo la ricetta delle sarde a beccafico prevede una sola sarda arrotolata o a barchetta. Facevano così nelle tavole povere per imitare prelibate pietanze nobiliari, si fa così ancora oggi. 
A Catania si rappresenta l’uccelletto nel momento più vispo, cioè quando becca il fico: il piatto prevede infatti due sarde affiancate.